Il pane Laziale

Il pane ha sempre avuto un posto fondamentale nella tradizione occidentale come componente primaria dell’alimentazione, al punto che il termine stesso può diventare sinonimo di cibo o di nutrimento, non necessariamente fisico.

Tabella nutrizionale per 100g di pane bianco classico:
Valore energetico: 254 cal;
Carboidrati: 53,2g;
Proteine: 6,8g;
Grassi: 1,6g;

Di seguito la presentazione di due pani tipici della tradizione laziale

Pane di Lariano

Il pane prodotto nel comune di Lariano è simile nella pezzatura al pane di Genzano; la differenza sta nella farina che è di grano tenero semintegrale e nella cottura che è sempre nel forno a legna.

La lievitazione è ottenuta con lievito madre e con un poco di lievito di birra.

Si impastano gli ingredienti e, dopo un breve riposo, si formano dei pani rotondi o a filoni del peso di circa 1 o 2 chili. Ancora un’ora di lievitazione e poi si cuociono nel forno a legna per un’ora.

Un prodotto per il quale Lariano è ormai famosa è il suo pane, che viene gustato ed apprezzato per la sua genuità e commercializzato in gran parte delle rivendite della provincia e specialmente della Capitale.

Sono tanti i forni che giornalmente panificano e tutti offrono un prodotto di rara bontà e le sue peculiarità ne derivano dalla farina di grano tenero, dalla lavorazione a mano, dalla lievitazione assolutamente naturale e dal fatto basilare di essere cotto in forni scaldati solo da fascine di rami di castagno che gli danno un caratteristico profumo, e di legna da far pane i nostri ne danno a iosa.

Pane di Veroli

Pane casareccio di forma rotonda o a pagnotta o a filone.
La crosta si presenta di colore marrone dorato mentre la pasta interna è di colore biancastro con la caratteristica alveolatura.

Gli ingredienti sono farina tipo 0, 00 e 1, lievito naturale, sale ed acqua. Peso 2 kg circa.

Gli elementi di tradizionalità del processo produttivo sono la preparazione del lievito naturale (lievito madre) e periodico rinnovo (“rinfreschi”) con farina ed acqua.
Doppia lievitazione a temperatura ambiente e su assi di legno di abete.

Materiali utilizzati nella tradizione locale: utilizzo, per la seconda lievitazione, di assi di legno di abete che favoriscono una migliore traspirazione della pasta.
Teli di cotone o lino.

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